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Le gru Manitowoc partecipano alla costruzione di una centrale elettrica da 500 milioni di euro

Un gruppo formato da nove autogru Grove e da tre gru a torre Potain sta apportando un contributo determinante nell'ambito della realizzazione di uno dei principali progetti energetici della regione dell'Oceano Indiano. I lavori di costruzione della centrale diesel da 220 MW di Port Est, nell'Isola di Réunion, proseguono già da due anni: le gru operano in mezzo a una rete di tubazioni e di infrastrutture movimentando materiali costosi e altamente tecnologici.

Tutte le gru sono fornite e azionate dalla società di noleggio locale Grues Levages et Investissements. Il progetto, gestito dalla società di ingegneria internazionale MAN, vede la partecipazione del gigante energetico EDF in qualità di appaltatore principale.

A detta di Thierry Blondeau, direttore generale di GLI, le gru Grove e Potain sono state essenzialmente scelte per le loro caratteristiche di robustezza e di affidabilità nonché per la qualità rinomata a livello internazionale.

“A causa delle particolari caratteristiche del progetto le gru devono eseguire numerose operazioni di sollevamento pesante a varie altezze e in postazioni diverse”, ha affermato Blondeau. “Le diverse unità sono impiegate per sollevare materiali costosi all'interno di spazi angusti: è pertanto necessario poter confidare nell'affidabilità delle gru e nella possibilità di gestire il carico in modo da escludere qualsiasi errore. Per ora il progetto procede in anticipo rispetto alle scadenze previste”.

La complessità di questa centrale elettrica del valore di 5oo milioni di euro comporta la necessità di eseguire complicate operazioni di installazione di carichi pesanti. Alcune operazioni di sollevamento devono essere eseguite utilizzando varie gru: le attività più complesse richiedono addirittura l'impiego di quattro gru funzionanti contemporaneamente.

Fino a questo momento una delle parti più impegnative del lavoro è stata costituita dal montaggio di due camini alti 54 m, composti ciascuno da sei condotti di scarico separati inseriti all'interno di una struttura a traliccio. Ciascun condotto di scarico si componeva di quattro sezioni alte fino a 18 m e pesanti fino a 155 t. Ciascuna sezione è stata sollevata fino alla sommità della struttura a traliccio ed è stata quindi abbassata in posizione procedendo con cautela attraverso l'apertura angusta della struttura.

Anche l'installazione dei sei serbatoi di urea non è stata priva di difficoltà. Gli enormi serbatoi costruiti in un unico pezzo, aventi altezza di 20 m e peso di 20 t, sono stati innanzitutto scaricati dagli autocarri a pianale ribassato di grandi dimensioni utilizzati per trasportarli. Dalla posizione orizzontale i serbatoi sono stati quindi sollevati in posizione verticale per essere successivamente fissati nella posizione prevista.

L'affollamento del cantiere mette a dura prova la manovrabilità delle gru e l'abilità degli operatori. Le gru tuttoterreno, che spaziano da una GMK2035 a due assi da 35 t a una GMK5220 a cinque assi da 22o t, devono essere introdotte in postazioni che presentano un spazio libero assai ridotto, talvolta non superiore a 25 cm. In alcuni casi gli operatori hanno il compito di sollevare i carichi a un'altezza di 60 m al di sopra delle strutture circostanti: anche il minimo errore potrebbe comportare problemi notevoli.

La presenza di una varietà di lingue parlate all'interno del cantiere (tedesco, spagnolo, ceco, ecc.) impone la necessità di assicurare un'adeguata comunicazione tra i 150 operai e gli operatori delle gru. Considerato il rilevante numero di persone impegnate a stretto contatto, anche l'attività di coordinamento delle posizioni e delle capacità delle 12 gru non è priva di difficoltà.

In aggiunta ai problemi originati nel cantiere di Port Est dalla presenza umana, il progetto deve far fronte alle difficoltà correlate all'ambiente naturale dovute all'ubicazione in un'area costiera all'interno di una zona ciclonica. Le condizioni meteorologiche possono mutare con brevissimo preavviso e in pochi istanti possono subentrare condizioni di forte vento e piogge torrenziali atte a ridurre la visibilità o a provocare addirittura smottamenti.

Le gru si trovano nel cantiere già dal giugno 2009 e vi resteranno fino al completamento del progetto, nella prima parte del 2014. La maggior parte delle unità è operativa 10 ore al giorno, sei giorni alla settimana; in alcuni casi vengono eseguiti turni di 24 ore. Una tabella di marcia tanto impegnativa impone la presenza di livelli di concentrazione e di attenzione estremamente elevati.

Le gru tuttoterreno Grove impiegate per il progetto includono le seguenti unità: una GMK2035E, una GMK3050-1, una GMK3055, una GMK4080-1, una GMK4100L, una GMK5100, una GMK5130-1, una GMK5130-2 e una GMK5220. Le tre gru Potain sono costituite da una MD 238 A, una MD 365 B e una MDT 218 A.

La centrale elettrica di Port Est consentirà all'Isola di Réunion di soddisfare il proprio fabbisogno energetico crescente. La centrale si avvarrà di 12 motori diesel della potenza di 18,3 MW ciascuno per una capacità totale di 220 MW e sarà in grado di fornire energia elettrica a circa metà degli 800.000 abitanti dell'isola.

L'Isola di Réunion è situata dinanzi alla costa orientale dell'Africa, accanto al Madagascar.

About The Manitowoc Company, Inc.
The Manitowoc Company, Inc. (“Manitowoc”) was founded in 1902 and has over a 117-year tradition of providing high-quality products and support services that are tailored to customers’ needs. Its 2019 net sales were approximately $1.83 billion. Manitowoc is one of the world's leading providers of engineered lifting solutions. Through its wholly-owned subsidiaries, Manitowoc designs, manufactures, markets and supports comprehensive product lines of mobile telescopic cranes, tower cranes, lattice-boom crawler cranes, boom trucks and industrial cranes under the Grove, Potain, Manitowoc, National Crane, Shuttlelift and Manitowoc Crane Care brand names.
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